Il clamoroso down del sito ufficiale INPS non è andato giù a moltissimi Italiani, i quali si trovano bloccati davanti al PC da giorni senza poter accedere ai bonus erogati dal Governo con il decreto “Cura Italia”. Alle rimostranze degli esperti d’informatica e delle associazioni dei consumatori, i vertici dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale hanno parlato di un attacco hacker ai danni della piattaforma.
Ma il Partito Pirata Italiano sostiene che non è plausibile un attacco del genere, quanto le dichiarazioni dell’INPS vogliono coprire le mancanze di un’infrastruttura informatica scadente. Come riferito dal portavoce Federico Bottino:
“è successo quello che doveva succedere quando si cerca di fare innovazione (fallendo) nella maniera più obsoleta del mondo: un bel casino”. Gli sviluppatori del sito Inps non hanno considerato la possibilità di periodi con flussi di traffico eccezionali dati da un’eventuale emergenza. Dunque la struttura tecnica (server, back-end) della piattaforma non ha retto, semplicemente è andata giù“.
INPS down: nessuno attacco hacker, colpa di server e programmatori
Nello specifico, prosegue il referente del Partito Pirata, “c’è stata un’incapacità del sito di eseguire una manovra di traffic scaling cioè allestire una struttura tecnica che consente al sistema di creare delle code per non sovraffollare le richieste al server, impedendo dunque il collasso del sistema“.
Dunque il Partito Pirata smentisce clamorosamente le giustificazioni dell’INPS, istituzione che nella sua controparte informatica è stata surclassata dai più banali giochi online MMORPG o dai siti porno, i quali gestiscono milioni di connessioni nello stesso momento. Un pensiero va anche a un sito di streaming come Netflix, che in questi è parecchio sotto stress per l’uscita de La Casa d Carta 4 ma non ha capitolato sotto la pressione di tanti accessi.
Per Bottino il problema dell’INPS è stato la totale mancanza di esperti di sicurezza informatica, e si augura che istituzioni e politica da ora in poi coinvolgano la community di informatici italiani per sviluppare prodotti digitali che abbiano un’infrastruttura seria. Cosa che il Partito Pirata Italiano sostiene non avverrà mai se si continuano a indire solamente dei bandi pubblici anziché degli eventi che coinvolgano i cittadini.