Fa notizia che la Polizia Municipale di Salerno ha deciso di adottare misure più severe per controllare chiunque non rispetti la quarantena anche attraverso l’uso di un’app come WhatsApp. In particolare vengono effettuate delle videochiamate per controllare che le persone siano davvero nella loro abitazione.
Le persone maggiormente controllate sono quelle risultate positive al coronavirus o che sono state a contatto con persone infette. La richiesta della Polizia all’utente chiamato è di mostrarsi in fotocamera così da inquadrare anche l’interno dell’abitazione e dimostrare di essere davvero in casa propria. Alla spiegazione di un ufficiale dei vigili di Salerno è seguito anche il fatto che pare questo controllo sia stato accettato di buon grado da tutte le persone interessate.
Whatsapp: videochiamate per controllare chi è in quarantena
Questo giro di vite sui controlli della quarantena segue l’inasprimento delle sanzioni pecuniarie imposto dal Governo per coloro che non rispettano le misure contenitive. E le sanzioni per chi fa parte del gruppo di persone isolate per sospetto contagio sono molto severe: il trasgressore viene disciplinato dall’articolo 452 del c.p. 1° comma, che recita “delitti colposi contro la salute pubblica” e la pena prevede la reclusione da 1 a 5 anni.
Come recita inoltre il decreto del Governo, l’attività di vigilanza e controllo dei casi speciali di quarantena spetta alle forze di polizia, che devono collaborare con gli operatori sanitari nel contattare quotidianamente le persone sorvegliate al fine di valutare il loro stato di salute.
Anche per chi non ha misure cautelari domiciliari ci sono comunque sanzioni pecuniarie molto salate se non si giustificano gli spostamenti fuori casa. Infatti, la multa può variare da 400 euro fino a 3.000 euro per chiunque esca senza un motivo, tranne che per comprovati motivi di salute, lavoro e necessità.
Si ricorda che bisogna sempre avere con sé il modulo di autocertificazione debitamente compilato. Ricordiamo inoltre che con questo modulo non bisogna andarci leggeri perché, chi presenta autocertificazione falsa, rischia fino a 6 anni di reclusione come disposto dall’articolo 495 del codice penale.