Si continua a parlare della nuova tecnologia 5G visto che le preoccupazioni sono ancora numerose in merito al consumo energetico. Per molti si tratta di una grande minaccia nascosta dietro una grande tecnologia perché la nuova rete inevitabilmente deve possedere una quantità di energia superiore rispetto alle altre reti (4G, 3G, 2G).
Questa è una delle preoccupazioni di Vertiv, una società nota per le sue forniture di servizi alle infrastrutture critiche. Secondo alcuni suoi studi condotti, con la rete 5G il consumo energetico potrebbe aumentare tra il 150% e il 170% entro il 2026.
Con il 5G sarà possibile collegare non solo gli smartphone, ma ogni tipo di dispositivo come gli oggetti dell’Internet Of Things, le applicazioni in campo medico e industriale e via dicendo. Un interessante report del 2018 sviluppato dal CISCO ha previsto che entro il 2022 ci saranno circa 28 miliardi di dispositivi connessione e che il 60% della popolazione mondiale sarà rappresentata da utenti globali .
Il nuovo standard di rete, dunque, sarà capace di sostenere notevoli carichi di lavoro garantendo una riduzione del consumo energetico globale. Il consumo energetico è un aspetto che riguarda tutti e non sono gli operatori, ma anche utenti finali, l’ecologia e l’ambiente. Proprio per questo motivo le aziende del settore sono sensibili e costantemente alla ricerca di soluzioni valide da adottare per garantire la sostenibilità.
Ad affrontare l’argomento è Giordano Albertazzi, presidente di Vertiv, rendendo noti i risultati di un recente studio condotto prendendo in considerazione 100 operatori telefonici. I risultati mostrano due lati, in un lato emerge l’ottimismo con cui si attende la nuova tecnologia e in un altro lato emerge una preoccupazione per l’eventuale aumento del consumo energetico.