No, il 5G e il coronavirus non hanno alcun tipo di legame tra loro. Pur sembrando superfluo, è bene chiarire o meglio, sfatare uno dei falsi miti più diffusi di queste settimane.
La pandemia sembrerebbe aver generato e fomentato una nuova declinazione della cultura del sospetto. Il popolo, in minima parte, crede che il COVID-19 scaturisca dal nuovo standard di rete 5G. Per chi non ne fosse a conoscenza, si tratta di una tecnologia che permette velocità 10 volte superiori al 4G, con frequenze pari a 700 Mhz, a 3.700 MHz e 26 GHz. Come dimostrato nei laboratori, un virus non può in alcun modo essere attivato o creato da onde elettromagnetiche.
In preda ad un miscuglio tra follia e disinformazione, sono sempre di più dunque le persone che riempiono i social di fake news e informazioni sbagliate. Ciò che lascia senza parole è la determinazione con cui individui sprovvisti di ogni conoscenza in materia, tentino di imporre tale situazione come realmente pericolosa. Ad oggi orde di cittadini sarebbero pronte ad abbattere le stazioni radio di 5° generazione, proprio come già accaduto in Gran Bretagna.
5G: le reti della 5th generation fanno davvero così male?
La GSMA, organizzazione in rappresentanza delle aziende di telefonia mobile, ha spento in principio qualsiasi parvenza di polemica: “Venti anni di ricerca dovrebbero rassicurare le persone che non ci sono rischi per la salute dovuti ai loro dispositivi mobili o antenne 5G“.
Centinaia di studi scientifici riportano peraltro che i valori attualmente misurati nelle zone raggiunte da reti 5G risultano essere sempre estremamente contenuti e in genere minori di 1 volt per metro per le aree urbane, ben al di sotto di quanto imposto dalla legge. Le onde radio dovrebbero essere circa 67 volte superiori per modificare il DNA umano ed essere causa di tumori. Esatto: tumori, non virus infettivi.
Perché le aziende stanno installando così tante antenne 5G?
Il nuovo standard di trasmissione che succede al 4G, permette l’installazione di antenne di dimensioni molto più ridotte. Questo favorisce la proliferazione di più celle sul territorio, ma in maniera controllata. Quando una zona è servita da più antenne, la potenza irradiata risulta estremamente contenuta, producendo un campo elettromagnetico molto ridotto. In parole povere: più antenne ci sono, minori sono le onde elettromagnetiche e dunque i rischi.
Le conferme dell’Istituto superiore della sanità
Nonostante gli esperti non siano ancora in grado di capire il grado di pericolosità del 5G su un’esposizione prolungata alle sue onde, nel marzo del 2019 l’ISS (Istituto Superiore della sanità) in audizione alla Camera, ha assicurato che le nuove antenne 5G con relative emissioni, non generano rischi sensibili per la salute. In aggiunta, le onde emesse dagli apparati 5G rispettano in toto le linee guida internazionali dettate da Iarc e Oms.
Sia infine chiaro un aspetto: il 5G non influisce sull’uomo più di altre tecnologie come ad esempio Wi-Fi, Bluetooth, 4G, 3G, radio AM e DAB. Se avete dunque intenzione di andare in giro ad abbattere antenne, dovreste sradicare anche l’autoradio dalla vostra automobile o scaraventare il modem dalla finestra.