News

Coronavirus, possibile vaccino iniettabile tramite cerotto

Prosegue senza sosta la lotta contro Sars-Cov-2, il famigerato Coronavirus che sta attanagliando incessantemente la nostra penisola così come tutto il mondo, lotta che ha la forma delle ricerca, di farmaci efficace nel trattamento dei malati e soprattutto, di un vaccino per proteggere coloro che ancora non hanno contratto l’infezione.

Tra i vari progetti spicca un possibile vaccino, presentato lo scorso 2 Aprile dalla University of Pittsburgh School of Medicine, la cui principale peculiarità consiste nel fatto che esso può essere iniettabile tramite un cerotto delle dimensioni di un polpastrello.

Lo studio riporta dei risultati molto incoraggianti, infatti il cerotto, attraverso 400 microaghi ha iniettato un vaccino che ha portato alla produzione di anticorpi contro il virus in questione in grado di neutralizzarlo. (studio effettuato sui topi)

Come funziona ?

Il meccanismo alla base è molto semplice ed emula in parte quello dei classici vaccini antinfluenzali, infatti il team di ricerca non ha fatto altro che, una volta sintetizzata la proteina di membrana spike in laboratorio, iniettare tale proteina all’interno di un organismo ospite, il quale, riconoscendo questa proteina come estranea, ha iniziato a produrre gli anticorpi contro la medesima.

Questo meccanismo ha permesso poi di rendere la cavia completamente immune al virus, dal momento che la membrana che lo costituisce è ricoperta dalle medesime proteine, le quali quindi, faranno da segnale di allarme al sistema immunitario (precedentemente addestrato dal vaccino), il quale distruggerà le proteine e il virus stesso.

L’iniezione del vaccino è indolore, infatti i 400 microaghi sono fatti di carbossimetilcellulosa, la quale, una volta penetrata nella cellula, si dissolve rilasciando la proteina spike sintetizzata, scatenando così la risposta immunitaria desiderata.

Uno dei vantaggi di questa metodica è che non necessitano di refrigerazione, infatti gli aghi con all’interno la proteina possono essere conservati a temperatura ambiente, facilitando conservazione e trasporto, abbattendo quindi anche i costi.

Non rimane che attendere l’approvazione della FDA, la quale deve consentire quindi poi i vari test clinici per valutare gli effetti sull’uomo e se tale vaccino sarà in grado di stimolare una produzione sufficiente di anticorpi per immunizzare i pazienti in modo efficace e duraturo.

Condividi
Pubblicato da
Eduardo Bleve