Il social network Facebook ha recentemente lanciato dei nuovi tools, strumenti, per cercare di combattere il nuovo coronavirus. Questi nuovi tools arricchiscono Data for Good, iniziativa della piattaforma per università e no-profit.
Tutte le grandi piattaforme digitali che tracciano le nostre abitudini online, al momento stanno mettendo a disposizione di Governi e università tutto quello che sanno di noi per studiare il nuovo coronavirus.
In seguito all’iniziativa lanciata dal colosso Google, lo scorso venerdì 4 marzo 2020, anche Facebook ha deciso di potenziare il proprio programma Data for Good, riservato alle università e alle no-profit aggiungendo anche alcuni tools. Si tratta più precisamente di tre nuovi strumenti
per studiare e prevenire l’evoluzione del contagio. Come hanno anche spiegato gli uomini dell’azienda durante la presentazione, si tratta di informazioni aggregate e anonimizzate che rispettano le normative della privacy.Queste informazioni serviranno per tracciare ed analizzare l’impatto delle misure di prevenzione sulla mobilità e quindi sulla diffusione del virus stesso. I primi a poter utilizzare questi dati saranno gli esperti della task force voluta dal ministero dell’innovazione per poter studiare soluzioni data-driven al coronavirus. Il primo strumento/mappa, rivela la probabilità che una persona possa entrare in contatto con gli altri. Questo modello potrebbe aiutare i ricercatori a determinare come il coronavirus potrebbe diffondersi.
Il secondo strumento mostra i trend di mobilità, ovvero mostrano a livello locale se le persone stanno vicino a casa o visitano molte parti della città. Questo per comprendere se le misure preventive stanno procedendo nella giusta direzione. Infine, l’indice delle connessioni sociali mostra le amicizie tra i diversi Stati e Paesi che possono aiutare gli epidemiologi a prevedere la probabilità di diffusione della malattia.