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Ecco la prima vettura elettrica da 5000 cavalli, da 0 a 200km/h in 0,8s

L’elettrico sta ritagliando pian piano una fetta di mercato sempre più ampia, infatti tutte la case automobilistiche hanno intrapreso una vera e propria gara verso queste ecologiche soluzioni, presentando modelli su modelli.

Ecco quindi che l’elettrico ha assunto il ruolo di protagonista in un bizzarro progetto, quello inerente un dragster elettrico, dotato di una potenza impressionante.

Quando si pensa a queste vetture, si immaginano enormi motori, in grado di erogare una coppia spaventosamente alta in pochi secondi, ovviamente tramite l’uso dei classici combustibili fossili.

I dragster verso l’elettrico

A quanto pare anche la autovetture pensate per le gare di accelerazione prima o poi dovranno piegarsi alla spinta incessante verso l’elettrico, infatti prima o poi dovremo dire addio all’odore di benzina bruciata e ai rombi impetuosi dei motori, ma non allo spettacolo se le aziende dietro ai dragster adotteranno i motori di casa HyperPower Technologies, nota società australiana.

Proprio questa società ha sviluppato un motore, nome in codice HyperPower

QFM-360-X, in grado di erogare la potenza di ben 1341 cavalli, un valore mai visto prima per un elettrico.

I numero del motore già così sono impressionanti, ma il costruttore ha pensato bene di ampliare le cose, installando ben 4 di questi motori in un dragster da competizione con l’aiuto del team Top EV Racing.

Il risultato ha assunto la forma di una belva da ben 5364 cavalli, un valore mostruoso.

Secondo quanto dichiarato dall’azienda australiana, il bolide elettrico dovrebbe avere un’accelerazione tale da passare da 0 a 200Km/h in appena 0,8s, con invece 5,3s di tempo necessari per arrivare a 530Km/h con velocità massima teorica pari ad oltre 600km/h.

L’obbiettivo, una volta trovato un pilota disposto a testarlo, consiste nel battere il record di velocità fissato a 612km/h.

Questo nuovo motore dimostra che il mondo dell’elettrico può avere tutto il pepe caratteristico dei motori classici, mostrando appunto potenze mai viste prima.

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Pubblicato da
Eduardo Bleve