Una nuova generazione di pannelli solari sta per rivoluzionare il mercato, poiché promette di recuperare lo sforzo economico di questo investimento in metà del tempo delle tradizionali installazioni. Si parla di una durata di 10 o 15 anni per rientrare della spesa, e di questo traguardo dobbiamo ringraziare una ricerca del MIT insieme alla startup Swift Solar e il National Renewable Energy Laboratory (NREL).
Il lavoro pubblicato sulla rivista Joule di fatto smonta la consuetudine per cui il fotovoltaico, per essere economicamente sostenibile, debba essere sfruttato dai 25 a 30 anni. I nuovi prodotti possono invece essere redditizi già dopo solo dieci anni, dando una bella sferzata a una tecnologia fiaccata troppo spesso dagli investimenti a lungo termine nell’energia solare.
A rafforzare il concetto è intervenuto il Ceo di Swift Solar:“occorre pensare che all’opinione generale non interessa il costo del pannello, ma quello del chilowattora nella vita utile del prodotto. La maggior parte della tecnologia è nel pannello, ma buona parte del costo è nel sistema”.
Per arrivare a questa conclusione, il MIT ha esaminato la resa di tre tipi diversi d’impianti solari:
Considerati tutti i parametri, al netto del progresso tecnologico e delle modalità di finanziamento disponibili, tutti i tipi di installazione rimarrebbero redditizi anche sostituendo i pannelli dopo soli 10-15 anni.
Secondo il MIT, per puntare a costi competitivi servono impianti con un’efficienza minima del modulo di almeno il 20%, un costo dell’energia prodotta non superiore a 30 centesimi/Watt e una durata di vita di almeno 10 anni. Le previsioni per gli Stati Uniti redatte dall’International Energy Outlook 2019 della EIA (Energy Information Administration) stimano che nel 2050 l’eolico e il solare rappresenteranno oltre il 70% della produzione di energia da fonti rinnovabili.