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Bonus Partite Iva: 478 invece di 600 euro, attenti a questo messaggio

Sono diversi giorni ormai che si parla del Bonus destinato agli autonomi per risollevare le sorti economiche del Paese in piena emergenza Coronavirus. Una misura di sostegno che il Decreto Cura Italia ha stabilito fosse pari a 600 euro. Una somma volta soprattutto a tamponare queste settimane in cui gran parte delle attività produttive e commerciali sono ferme per le restrizioni dell’epidemia. Ma, come spesso accade, non tutte le notizie circolanti sul bonus sono affidabili come quella, ricordiamolo, sul click day che ha generato una confusione infinita sul quando, come e dove richiederlo.

Questa volta la bufala riguarda proprio la somma del bonus: su Facebook circola infatti un post secondo cui i 600 euro che dovrebbero essere erogati ai richiedenti sono lordi e che in realtà a loro arriverebbero solamente 478 euro netti. Notizia che naturalmente ha gettato più di un interessato nello sconforto e che grazie alla piattaforma social si è diffusa a macchia d’olio.

Bufala o notizia fondata?

La notizia circolante su Facebook

che il bonus destinato agli autonomi sia tassato al momento dell’accredito è assolutamente falsa. Il Governo ha più volte ribadito che si tratta di un importo esentasse e che sarà attribuito ai richiedenti per intero. Dunque, i 600 euro saranno effettivamente destinati senza alcun netto da calcolare anche perché si tratta di una quota d’emergenza che non prevede alcun contributo. Tuttavia la bufala ha preso piede ed è necessario smentirla anche perché la preoccupazione degli italiani di non arrivare a fine mese è tanta.

Ad approfittare di questo clima di malcontento, proprio quei gruppi Facebook ostili politicamente al Governo Conte che per fare opposizione hanno caldeggiato la diffusione del post incriminato. Si tratta peraltro di uno screenshot, assolutamente falso, relativo proprio all’accredito del bonus di 478 euro netti. Una bufala che è bene ribadire essere tale e che vi invitiamo a segnalare, anche direttamente su Facebook, per evitare che generi un malcontento inutile in un momento già difficile.

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Pubblicato da
Redazione