Non diventare delle vittime delle truffe telefoniche o dei call center è diventato sempre più difficile: l’operato dei cybercriminali non smette mai di accrescere e soprattutto di raffinarsi, permettendo a quest’ultimo di diventare sempre più verosimile. Rispondere con una parola specifica allo squillo di uno telefono, oramai, risulta essere tanto grave come fornire i propri dati personali e mette in pericolo chiunque: dai più giovani che distrattamente rispondono al cellulare, ai più anziani che non sapendo riconoscere il rischio forniscono risposte in tutta la loro innocenza.
Tra tutte le truffe dei call center presenti, però, quella più pericolosa risulta essere la rinomata “truffa del sì”: ecco spiegato il perché.
Call center: attenzione a come si risponde alle chiamate, i guai sono dietro l’angolo
Conosciuta come una delle frodi telefoniche più obsolete, la rinomata truffa del sì viene ancora oggi utilizzata per contraffare delle chiamate e obbligare persone a sottoscrivere abbonamenti senza la loro volontà. La paura che qualcuno si ritrovi a dover pagare la recessione pagata da un contratto che neanche desiderava, dunque, è reale e potrebbe coinvolge chiunque.
Come funziona la truffa del sì? Sebbene sia difficile lasciare all’immaginazione come questa truffa funzioni, possiamo esplicitamente dire che tale frode si concreta in un’alterazione del file audio. Utilizzando un qualsiasi “sì” pronunciato dalla vittima nel corso della telefonata (effettuata in un primo momento), lo stesso viene fatto apparire come interessato e consenziente all’apertura di un nuovo contatto.
Purtroppo sebbene questo modo di operare di diversi call Center sia del tutto illegale e subdolo, ancora oggi non si riesce a mettere una fine alla pratica… davanti a tutto ciò il consiglio può essere solo uno: avere massima premura .