In un momento cruciale come quello che l’Italia sta vivendo in questa fase d’emergenza, il Ministro dell’Economia Gualtieri interviene per fare chiarezza su alcune questioni. La prima è relativa all’erogazione del bonus destinata agli autonomi: si tratta di una somma pari a 600 euro dedicata alle Partite Iva che è stata decretata a sostegno della categoria da diversi giorni ormai. Un importo ancora non distribuito materialmente ai richiedenti che nel frattempo stanno vivendo da più di un mese con le serrande abbassate.
Il Ministro precisa che subito dopo Pasqua inizieranno i primi accrediti e che per il futuro più prossimo il Governo sta spingendo sull’accelleratore proprio per consentire a tutti di sopravvivere. Gualtieri interviene anche sulle fonti che garantiranno il sostegno di questa campagna economica mettendo in discussione la scelta di utilizzare il MES (Meccanismo europeo di Stabilità) piuttosto che altre forme di aiuto internazionale.
In una recente intervista rilasciata al TG3 Gualtieri sostiene che non solo il pagamento del bonus autonomi è in fase di erogazione ma che il Governo si sta impegnando per investire un numero di risorse ancora più cospicuo per il futuro. Infatti, se la campagna economica di sostegno stabilita per il mese di marzo prevedeva l’impiego di 25 miliardi di euro, l’idea è quella di moltiplicare i finanziamenti consentendo al bonus di arrivare alla soglia degli 800 euro mensili.
Gualtieri ha anche ricordato il lavoro del governo sulle nuove misure previste per il Decreto liquidità: già dalla prossima settimana si potranno richiedere prestiti fino a 25.000 euro con il 100% di garanzia da parte dello Stato.Per poter mettere in campo tutte queste risorse l’Italia avrà bisogno di un sostegno internazionale che ha visto nascere già tutta una serie di polemiche con l’UE. Gualtieri esclude il MES che secondo il Ministro non sembrerebbe sufficiente a far partire la macchina governativa volta a sanare la situazione economica del Paese. Il Ministro ha infatti parlato di una manovra che si aggira intorno ad 1,5 trilioni di euro. Una somma che l’Italia potrà ottenere solo con l’aiuto della Banca Centrale e l’erogazione di Eurobond. Sembra dunque questa la strada che il Governo Conte al momento ritiene più utile a garantire i fondi di cui lo Stato ha bisogno.