Il giro d’affari del fitness in Italia si aggira intorno ai 10 miliardi di euro l’anno. L’ultimo censimento risale al 2017 e conta 8.114 centri dislocati su tutto il territorio Nazionale. Parliamo di palestre, piscine, centri benessere e impianti sportivi che coinvolgono circa 20 milioni di Italiani senza distinzione di età e sesso. Numeri davvero molto importanti perlomeno fino all’8 marzo, giorno in cui è iniziato il lockdown, con le restrizioni domiciliari imposte dal governo che tutti stiamo vivendo.
Il danno economico subito dalle migliaia di strutture sopra indicate è ingente. Per questo motivo chi le rappresenta o ne detiene la proprietà, sta cercando di correre ai ripari nel tentativo di arginare il disastro economico scaturito dall’emergenza dettata dalla pandemia. La proposta che viene fatta ai clienti in questi giorni è quella di congelare gli abbonamenti per poi riprenderli e portarli a termine dopo la fine dell’emergenza.
È possibile chiedere il rimborso dell’abbonamento per il periodo di chiusura
Massimiliano Dona, Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, in una recente intervista all’Adnkronos ha riferito che i clienti sono liberi di non accettare il congelamento dell’abbonamento e, pertanto, possono richiedere il rimborso della parte di abbonamento della quale non possono usufruire. In merito a questo argomento il Codacons ha pubblicato sul suo sito internet il modulo specifico (scaricabile qui), attraverso il quale i clienti possono chiedere i rimborsi a palestre, piscine e centri benessere insieme a qualunque altra attività sportiva pagata. Il modulo in questione ha un costo di 2 euro.
Il rimborso dovrà essere proporzionale al periodo di chiusura delle strutture, quindi solo per il periodo in cui non verranno erogati i servizi. Bisogna specificare che il rimborso è valido solo per gli abbonamenti mensili ed annuali. Per chi ha acquistato un pacchetto di ingressi senza una scadenza temporale, il rimborso non è previsto e potrà ricominciare a sfruttare gli ingressi non appena terminata l’emergenza. Infine L’Unione Consumatori specifica che ogni abbonamento annuale, stipulato con finanziamento a rate mensili, può vedere interrotte le rate, comunicando alla finanziaria l’impossibilità alla frequentazione della struttura sportiva causa “emergenza Covid19”.