Il sistema buy and share prevede che un utente possa acquistare un prodotto di qualità con sconti fortissimi, a patto di trovare altri come lui che sono disposti all’acquisto in contemporanea. Tutti gli utenti coinvolti dal primo dovranno a loro volta trovare altri due o tre acquirenti e così via.
Ma nei confronti degli utenti non c’è una vera trasparenza sul funzionamento delle liste di prenotazione e delle tempistiche di attesa, e spesso è molto difficile ottenere il prodotto al prezzo inizialmente stabilito. Inoltre, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha notato che su questi siti è impossibile avere il diritto di recesso, o quello di comprare il prodotto a prezzo di mercato qualora le tempistiche si dilatassero troppo.
Gran parte dei siti di buy and share utilizzano un noto modello detto “schema Ponzi” per cui, una pagina pubblicizza che puoi ricevere un iPhone 11 Pro a soli 400 €. L’utente viene invogliato a prenotare l’acquisto versando immediatamente la somma e riceve un codice per la lista d’attesa del prodotto.
Smartphone e sconti online: come funziona il buy and share
A questo punto si viene invitati a coinvolgere e affiliare altre 3 persone, così che anche loro possano prenotare un acquisto di articoli nella stessa fascia di prezzo attraverso il tuo codice. Con questo schema piramidale il numero di persone coinvolte sale molto presto, ma la catena non sembra avere una fine.
Se perdete la pazienza generalmente perdete il denaro versato oppure vi ritrovate costretti a comprare l’articolo prenotato a un prezzo esagerato. Perché la truffa del buy and share è proprio questa: la quasi totalità delle persone non avrà mai un iPhone 11 Pro a 400 euro, ma è l’illusione che sarà possibile a mandare avanti lo schema.
In più, i siti di Buy and Share solitamente coinvolgono degli influencer a pagamento che, grazie alla loro attività online, consigliando chi sta dall’altra parte dello schermo ad iniziare la catena sotto la promessa di un grossissimo risparmio.
Ricordiamo infine che i siti Buy and Share non sono mai legali e, tra i tanti, vi segnaliamo quelli che hanno reso poveri un sacco di Italiani:
- paghiamo.it
- girada.com
- dueamici.it
- ibalo.it
- pricerus.it
- sytshare.it