Fino a poco tempo fa, infatti, per soluzioni di questo tipo l’azienda doveva prima rivolgersi ad un giudice per ottenere il via libera all’attuazione della procedura; ora, invece, basterà dimostrare l’inadempienza del cliente, inviare una notifica almeno 14 giorni prima tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, ed il gioco è fatto.
Non disperatevi però, siamo perfettamente consapevoli di parlare di una soluzione decisamente estrema a cui difficilmente potreste andare in contro, se non nelle seguenti condizioni.
Il motivo più comune riguarda sicuramente l’inadempienza del consumatore finale, in poche parole l’azienda decide di chiudere il conto corrente quando il saldo
è ormai in negativo e continuano a giungere richieste di pagamento. Va detto, ad ogni modo, che molto spesso la banca potrebbe comunque decidere di continuare a “prestare denaro” al contribuente, in modo da richiedere cifre maggiori applicando gli interessi al prestito effettuato.L’altra situazione, molto più grave e difficile da incrociare, riguarda l’investigazione per reati finanziari, nell’eventualità in cui il soggetto fosse incriminato, la banca può decidere di congelare i conti correnti, nell’attesa di nuovi sviluppi o di una risoluzione definitiva del caso.
Come specificato, quanto scritto sono davvero casi estremi e molto difficili da realizzare, non preoccupatevi, la banca non ha alcun diritto, né pensiero di chiudervi il conto corrente senza motivo o da un giorno con l’altro.