In alcuni casi in cui abbiate qualche cartella esattoriale scaduta o dobbiamo pagare delle tasse arretrate, l’Agenzia delle Entrate può disporre un provvedimento volto a pignorare lo stipendio direttamente sul conto corrente. Che siate stati trattati ingiustamente o siete dei recidivi cattivi pagatori, purtroppo vi diciamo subito che a legge non offre ampi margini per sfuggire al pagamento di quanto dovuto.
Ma possiamo salvarci dal pignoramento? Forse, ma l’Agenzia delle Entrate-Riscossione è molto vigile sulle manovre eversive che possiamo mettere in atto. Una di queste è lo svuotamento del proprio conto corrente, ma in genere si rischiano delle azioni legali ancor più aspre anche se con dei limiti.
Tuttavia è possibile opporsi al pignoramento se voi debitori siete stati sanzionati ingiustamente con una procedura viziata. In questi casi, basterà fare ricorso dimostrando il nodo per cui avete ragione a fare opposizione al Fisco.
Se invece non volete arrendervi alla mano longa dell’Agenzia
, meglio non escogitare particolari escamotage nemmeno con il datore di lavoro, visto che entrambi rischiate di essere giudicati per reati peggiori di quello tributario. Questo consiglio lo diamo a chi distrae del salario in nero dalla busta paga con il placet del proprio capo, ma non è raccomandabile ai fini della legge.C’è anche chi si fa licenziare per percepire la disoccupazione e continuare a lavorare in segreto, ma questa vera e propria forma di truffa ai danni dell’INPS può costarvi molto, ma molto cara. Dunque si può evitare il pignoramento dello stipendio? Diciamo di no, anche al netto dello spostamento dell’accredito dello stipendio su un altro conto corrente, ma è purtroppo una soluzione tampone che dura solo per un certo periodo.
Forse l’unico strumento che eviti efficacemente il prelievo forzoso dal conto corrente è la richiesta di cessione del quinto, poiché lo stipendio verrebbe decurtato già sulla busta paga in maniera proporzionata al salario netto.