In questo periodo economicamente difficile è lecito chiedersi cosa potrebbe succedere ai nostri risparmi di fronte al crack finanziario dello Stato. Il lungo lockdown causato dall’epidemia, le misure di sostegno pensate per le classi più deboli, il faticoso ricorso ai fondi europei non ci predispone certo ad un roseo futuro economico. Così hanno preso a circolare voci insistenti su patrimoniali e aumento del cuneo fiscale che potrebbero andare ad intaccare proprio i conti correnti di quelli che con grossi sacrifici hanno messo da parte i risparmi di una vita.
Per non parlare poi del timore legato al fallimento degli istituti bancari che porterebbe alla disperazione dei suoi correntisti. Tuttavia, una serie di informazioni più trasparenti in materia ed alcuni piccoli accorgimenti da mettere in pratica in materia di risparmio, possono farci stare senz’altro più tranquilli.
Come proteggere i nostri risparmi?
La prima cosa da sapere è che qualora si dovesse assistere al fallimento di un istituto bancario, è piuttosto difficile che i nostri risparmi ne escano coinvolti. Esiste infatti in un caso come questo il Fondo interbancario di tutela dei depositi che protegge i conti fino ai 100mila euro. Inoltre si tratta di una casistica estremamente remota e di cui non dobbiamo preoccuparci. Ciò su cui pongono l’accento gli esperti invece sono i rischi a cui la nostra liquidità risulta esposta se bloccata in un conto corrente.
Lasciare in deposito i risparmi li sottopone infatti sia alla lenta erosione causata dall’inflazione che alle imposte bancarie. Il risultato è che della somma inizialmente versata resta meno di ciò che è stato depositato all’inizio. Un’alternativa per difendere la liquidità è quella di custodirla in un conto deposito ad alto rendimento vincolato che corrisponde tassi di interessi adeguati almeno ad abbattere le decurtazioni di cui sopra.