virus-tax Non c’è niente che faccia pensare ad una Tassa sul Virus. Milioni di italiani colti di sorpresa da un’informazione arbitraria diffusa in lungo ed in largo su Internet sono entrati in paranoia. La possibilità di dover pagare per sostenere i costi imposti dal Coronavirus ha creato uno stato di agitazione interrotto ora da un’unica verità: è una fake news.

Tutto lo scompiglio mediatico è partito da un post di QuiFinanza in cui si parlava, in via del tutto ipotetica, della messa in opera di un nuovo sistema di imposizione fiscale che avrebbe garantito alla Agenzie operanti nel contesto della Finanza l’accesso diretto ai prelievi dal conto per i clienti iscritti alle banche. Fortuna che era soltanto una bufala.

 

La bufala della Virus Tax: non dovremo pagare nulla, state tranquilli

Spacciata per notizia certa, l’informazione dettagliata sull’imposta del virus è stata cancellata dopo le dichiarazioni ufficiali rilasciate per bocca dell’attuale Vice Ministra dell’Economia, Laura Castelli, che contro ogni parere personale o diceria ha riferito:

“Abbiamo chiuso un decreto con le risorse deliberate dal Parlamento, che ha autorizzato uno scostamento dei saldi di bilancio di 25 miliardi. Chiunque voglia speculare con false notizie su eventuali tasse, si metta la mano sulla coscienza. Non c’è nulla di più falso. In un momento particolarmente delicato per il Paese, mi sento di chiedere un aiuto anche al mondo dell’informazione per isolare le fake news. Noi, maggioranza e opposizione, stiamo collaborando più che mai per mettere in campo tutte le misure necessarie a fronteggiare gli effetti del Coronavirus. Sia dal punto di vista sanitario, sia da quello economico. Faremo tutto quello che serve per sostenere l’Italia e gli italiani”.

A tale proposito esortiamo i nostri gentili lettori a riconoscere una bufala tra tutte quelle che sono o potrebbero essere le notizie circostanti l’argomento Coronavirus. In un momento così buio e delicato della nostra storia occorre separare le fonti autorevoli da chi, invece, lucra dietro la paura dei cittadini del web e del mondo.

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