I tentativi di phishing non smettono mai di fare capolinea sulla casella postale di milioni di utenti: basta che la propria email sia stata inserita una sola volta all’interno di una lista designata a tal scopo da diventare l’utente preferito di milioni di truffe. Dogane, spedizioni, promozioni imperdibili fino alle ultime: quelle inerenti alle sospensioni del mutuo a causa dell’emergenza sanitaria.
Come sempre, d’altronde, i nomi dei maggiori istituti bancari sono sempre stato il punto fisso dei cybercriminali, ma attenzione: potrebbero giungere delle email anche da finte banche di minor importanza.
Le email di phishing si possono dividere in due gruppi: quelle fatte bene e quelle fatte male; in entrambi i casi non occorre sottovalutare il problema allo stesso modo.
Il 99% dei casi, per fortuna, è riconoscibile anche grazie a una serie di elementi come errori grammaticali od omissioni particolari. Per il rimanente 1%, invece, occorre fare più attenzione e controllare degli elementi essenziali al fine di verificare se si tratti di una truffa bancaria
o no. Anzitutto è consigliato: