Il proverbio dice che “chi scherza col fuoco prima o poi si brucia”. A bruciarsi in questo caso sarebbero in molti, l’Italia in primis ma anche l’Europa non potrebbe sopportare l’uscita della terza forza dall’eurozona. Già, perché quello che fino a pochi mesi fa sembrava assurdo e impossibile, sta cominciando a materializzarsi almeno sotto forma di pensiero. Il mantra ItalExit sta mettendo a dura prova anche gli europeisti più convinti.
L’Italia, che si voglia accettare o no, è seriamente a rischio default e ItalExit non più un miraggio così lontano. Del resto i numeri parlano in modo chiaro ed inequivocabile. Alla fine dello scorso anno il debito pubblico del nostro Paese ammontava al 136% del Pil. Con l’emergenza e il lockdown attualmente in vigore si prevede, per l’Italia, un ulteriore contrazione del Pil del 10% rispetto allo scorso anno facendo crescere il debito pregresso del 20%, portando il rapporto debito/pil al 180%. Uno sproposito.
L’uscita dell’Italia dall’euro non è uno scenario al momento probabile. Ma l’atteggiamento di alcuni Paesi dell’Europa del Nord, nei confronti degli aiuti verso l’Italia, sembra orientato alla solidarietà e alla carità o, come per l’Olanda, ad un eventuale regalo. Come spiega l’autorevole editorialista del Financial Times, Wolfgang Munchau, Germania ed Olanda devono vedere la ripresa Italiana come un’assicurazione contro i rischi catastrofici per i loro settori economico-finanziari.
Se L’Italia dovesse fallire sarebbe un disastro per il bel Paese, non poter contare su una valuta forte danneggerebbe non poco risparmiatori e investitori che si troverebbero a rimborsare un debito pubblico disastrato. Per non parlare dei mercati, l’incertezza avrebbe ripercussioni disastrose sui titoli di Stato Italiani a lungo termine, che finirebbe col minare drammaticamente le finanze pubbliche. Come detto in precedenza rimarrebbero scottati tutti, per questo l’Europa deve fornire aiuti e alternative. La convinzione è che l’Italia mai uscirebbe dall’eurozona. Ma era idea comune che nemmeno il Regno Unito l’avrebbe mai e poi mai fatto.