Le banche italiane possono bloccare carte di credito e di debito oltre che prepagate e conti correnti. Non si tratta certo di una misura universalmente valida ma esistono alcune condizioni specifiche in cui il Fisco può mediare per attuare una procedura di blocco forzato dei soldi.
I casi in cui ciò si può verificare sono sostanzialmente due e portano alla scissione dei rapporti contrattuali precedentemente stipulati tra banca e cliente. Organismi come la Guardia di Finanza possono avanzare l’ipotesi del sequestro preventivo dei beni a fine di indagine per gli istituti finanziari più in vista del Paese. Tra questi anche Unicredit, SanPaolo, Fineco e BNL. Scopriamo che succede.
Perché il mio conto è bloccato? Ecco cosa possono fare le banche
Che tu sia una società o un semplice cliente privato potresti incorrere in una misura drastica ma giusta. Si parla del pignoramento dei soldi senza autorizzazione. Per segnalazione della Magistratura o della GdF, infatti, è possibile procedere al freeze del denaro depositato dal cliente per sopravvenute indagini dovute ad accertamenti fiscali.
Oltre questo è possibile che gli stessi effetti si manifestino nell’ipotesi accreditata di scarsa liquidità che comporta condizioni sfavorevoli per il pagamento dei beni e dei servizi a carico. Il correntista, in questo caso, è sottoposto a misura di blocco per evitare bancarotta e guai burocratici successivi.
In ognuno dei precedenti casi la certezza resta la chiusura del conto e la non immediata disponibilità dei liquidi richiesti fino a conclusione degli accertamenti. Ulteriori aggiornamenti in merito nel corso dei prossimi giorni.