Mentre stiamo valutando l’uscita dalla crisi sanitaria con l’introduzione della Fase 2 di riapertura di negozi e uffici, alcuni esperti di economia italiana guardano con preoccupazione all’andamento del PIL per il 2020. L’Italia purtroppo e per cause di forza maggiore non ha potuto badare ai conti, e la gestione economico-sociale del Coronavirus ha colpito violentemente le casse dello Stato.
All’inizio della crisi cinese, nessuno credeva che l’arrivo del Covid-19 in Europa sarebbe stato così devastante, e forse il lockdown del 5 marzo imposto dal Governo è arrivato anche tardivamente rispetto alle premesse della pandemia. Ad ogni modo, chiudere l’intero territorio nazionale e fermare la quasi totalità delle attività produttive ha generato inevitabili ricadute sul PIL dell’Italia.
Siamo in recessione, era inevitabile. Ma gli analisti finanziari guardano avanti e stanno già formulando le previsioni per l’anno corrente, soprattutto per capire se il nostro Paese avrà modo di alzare la testa prima della fine del 2020.
Agli albori dell’arrivo del Coronavirus in Europa si pensò a una recessione morbida incentrata sul secondo trimestre dell’anno, ma nessuno poteva aspettarsi il lockdown e la situazione economica italiana va rivista per l’intero 2020
. Il Prodotto Interno Lordo sta accusando già oggi flessioni mai viste, e tra le tante agenzie di rating finanziario soltanto gli esperti dell’OCSE hanno avuto stime ottimistiche per l’Italia.Ma se l’OCSE ci abbona una crescita zero per il 2020, sono impietose le previsioni delle agenzie Fitch e Morgan Stanley, secondo le quali il PIL nostrano crollerà rispettivamente del 4,7% e del 5,8% a causa del Coronavirus.
Anche il Centro Studi di Confindustria ha valutato la crescita del PIL, apponendo un giudizio ancora più lapidario sulle previsioni dell’anno. Il Centro Studi e l’agenzia italiana Prometeia stimano dunque che l’Italia fletterà il suo PIL a -6,5%. Ma se già pensavate di aver toccato il fondo, ecco che le previsioni peggiori sono state quelle formulate dal Fondo Monetario Internazionale, da Goldman Sachs e da S&P. Vi lasciamo dunque con la tabella delle stime: