L’Agenzia delle Entrate, nominata più volte la “Dracula del Fisco”, riprenderà ufficialmente i lavori di accertamento e riscossione a partire dal primo giugno. Una vera e propria doccia fredda per i contribuenti italiani che hanno abbassato le serrande l’11 marzo con tante difficoltà per arrivare a fine mese. A comunicare l’imminente inizio lavori, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ruggini che afferma anche come il Fisco non abbia bisogno dei 2 anni di proroga per accertamento e riscossione.
Secondo Ruggini, infatti, questa estensione temporale voluta dal Governo non servirà perché l’intenzione è quella di ripartire con un’attività a pieno regime. Una ripresa dei lavori, quella del Fisco, che potrebbe aggravare il disagio economiche di molte famiglie. In una situazione in cui intervengono gli ammortizzatori sociali riusciranno i cittadini a sopportare il peso delle batoste fiscali in arrivo?
Il Direttore dell’Agenzie delle Entrate Ruggini, ha ribadito la volontà di far ripartire al più presto l’attività del Fisco con un’audizione in Commissione Finanze ed Attività Produttive della Camera dei Deputati. Da una stima recentissima a partire dal secondo semestre del 2020 saranno fatte recapitare ben 8,5 milioni
di cartelle esattoriali. Tra queste si conta che 3,7 milioni sono quelle sospese durante l’emergenza Coronavirus che saranno tra le prime ad essere notificate.Un’affermazione che fa trasalire gli italiani alle prese con la paura di non farcela, di non riaprire la propria attività o di ritrovarsi senza un lavoro. I tanto attesi ammortizzatori sociali hanno per di più tempistiche di assegnazione lunghe e l’incertezza dell’oggi non aiuta a ben sperare. Al contrario i tempi del Fisco sono molto più stretti e la notifica delle cartelle esattoriali è una spada di Damocle che tanti contribuenti hanno sulla testa. L’augurio è che in una situazione come questa il Governo stabilisca almeno termini di pagamento più ampi di quelli normalmente previsti.