Fra pochi giorni dovremo familiarizzare con un’app che farà da nostra guida nell’affrontare con sicurezza e rispetto delle norme la Fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Immuni sarà in pratica il nostro interfaccia per tornare a vivere in pubblico, e mentre in molti sono preoccupati delle possibili violazioni alla loro privacy personale, intanto scopriamo come funziona quest’app.
Con la riapertura di uffici, fabbriche ed esercizi commerciali la nostra economia riprenderà lentamente il suo percorso faticoso per uscire dalla recessione, che inevitabilmente abbiamo affrontato. Il download dell’app Immuni (che ricordiamo facoltativo) potrà aiutarci a rispettare le norme del distanziamento sociale e, se avrà successo tra la popolazione, individuerà per noi i modi per evitare nuovi contagi.
Immuni: come funziona l’app di tracciamento che svela i positivi
Ma in pratica come fa l’app a svelare i positivi al virus? Diversamente dalle premesse, il software di Immuni ci segnalerà se qualcuno che abbiamo incontrato negli ultimi giorni, in base alla ricostruzione dei movimenti con il GPS, è ora divenuto infetto dopo l’analisi al tampone.
Ricostruzione dei nostri incontri rafforzata dall’uso del Bluetooth sul nostro smartphone che, una volta che siamo vicini a una persona a meno di un metro e per alcuni secondi, registrerà in un database questo incontro per analizzarlo a posteriori. Il server che contiene tutti questi dati elabora gli incontri, e se una delle persone avvicinate in precedenza risulterà positiva al virus saremo avvertiti sullo smartphone e invitati a fare a nostra volta un controllo.
Alcuni avevano pensato che l’app non servisse a molto, partendo però da un presupposto sbagliato sulla reale finalità di utilizzo. Perché è vero che il database da cui attinge l’app già è ricco di persone positive accertate dal tampone, ma è anche utile conoscere quelle che abbiamo già incontrato e che un tampone lo fanno solo in seguito.