Il 2020 sarà destinato ad entrare nella storia non solo per l’emergenza dettata dalla pandemia, ma per il rischio di veder ridotto all’osso il numero di compagnie aeree attive nei cieli del pianeta. Da febbraio, infatti, i numeri sono impietosi. Tutte le compagnie aeree perdono circa il 50%, ad aprile arriveranno a perdere il 90%. Dal 1960 ad oggi nessuna compagnia aerea ha perso più del 30% in un singolo mese, questo solo per capire di quale entità è la tragedia economica in corso.
Se a metà maggio, poi, la Commissione Europea approverà il distanziamento sociale anche a bordo degli aerei, decine di compagnie non riusciranno a sopravvivere riducendo drasticamente la concorrenza. Se il distanziamento sociale sarà approvato con una distanza di 1,5 metri (impedendo la vendita di un terzo dei biglietti) e lo stop a spostarsi da uno stato ad un altro si protrarrà anche per il prossimo inverno, la tragedia assumerà dimensioni apocalittiche.
Il gruppo Lufthansa, che comprende Swiss, Austrian Airlines, Eurowings, Brussels Airlines e Air Dolomiti, secondo gli analisti, arriverà a perdere rispetto al 2019 il 53%, con una cifra che si aggira intorno agli 11 miliardi di euro. Per il gruppo Lag
, che comprende British Airways, Iberia, Vueling, Aer Lingus e Level, si stima una perdita del 55% rispetto al 2019, parliamo di circa 10 miliardi di euro. Il gruppo Air France-Klm perderà il 51%, equivalente a circa 10,5 miliardi di euro.Non sono da meno le low cost. Per il gruppo Ryanair che, lo ricordiamo, l’anno finanziario inizierà il 1 aprile e terminerà il 31 marzo 2021, si stima una perdita di circa 3,72 miliardi di euro. Non sono da meno easyJet e Wizz Air per le quali si stimano perdite rispettivamente di 3,70 miliardi di euro e 1,39 miliardi di euro. Un cataclisma insomma, di cui i numeri ne sono un’impietosa fotografia. Il 2020 vedrà 1,12 miliardi di viaggiatori in meno rispetto al 2019, dando un pauroso colpo all’anima al turismo e a tutto il suo indotto.