L’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione dell’infezione da Covid-19 ha messo l’intero pianeta in uno stato di allerta. Centinaia i Paesi che hanno già preso provvedimenti per la situazione, tanto da portare a definirla una vera e propria pandemia, ma le reazioni dei cittadini a questa singolare circostanza – soprattutto dopo esser stati sottoposti a misure restrittive così prolungate – iniziano a diventare sempre più irrazionali.
A dimostrarlo, i vari messaggi che fra social e chat invitano a considerare le possibili correlazioni tra Coronavirus e 5G, affermando che la tecnologia possa essere alla base del problema e spiegarne contestualmente la sua diffusione globale. Si tratta naturalmente di una fake news, ma per quanto assurda va spiegata e argomentata per poterne comprendere quanto sia inesatta.
La teoria che in questi giorni sta peraltro raccogliendo numerosi consensi sui vari social sembrerebbe basarsi su una serie di coincidenze mal argomentate, che spiegherebbero una serie di cose. Ad esempio, che Wuhan sia stata la prima città ad adottare la tecnologia 5G (ma questo in realtà non dovrebbe stupire, dato che si tratta di uno dei centri urbani informaticamente e tecnologicamente più avanzati della Cina). E che il contagio si sia diffuso prima nelle regioni del Nord Italia
perché le prime ad attivare le reti 5G.In realtà, questa argomentazione non considera che di fatto la sperimentazione 5G non è partita esclusivamente da lì, ma che le infrastrutture per la nuova connessione sono state costruite e sono in fase di sperimentazione anche a L’Aquila, Roma, Napoli, Prato, Bari e Matera. Che non si può certo dire appartengano al Nord Italia.
Stando a questo discrimine, si sarebbero dovuti palesare numerosi casi anche a Matera, che invece risulta avere appena 145 casi su una città di oltre 200.000 abitanti.
Queste teorie complottiste hanno il solo scopo di sostenere il fronte anti-5G, mascherando questa battaglia con un’apparente ricerca delle cause scatenanti dell’epidemia. Ma si tratta soltanto di bufale, fra l’altro pericolose in un momento così delicato per la storia del Paese.