Torna di moda anche nel 2020 una truffa che già conosciamo ampiamente, poiché di Wangiri si è già sentito parlare sul nostro sito ma non è mai abbastanza per arginare le continue vittime di questo salasso economico.
Le chiamate da numerazioni estere sono sempre più utilizzate dai cybercriminali per trarre in inganno gli utenti e rubare loro il denaro. La truffa Wangiri, conosciuta comunemente come “truffa dello squillo”, si può comunque evitarla con queste piccole accortezze che seguono.
In prima linea troviamo sempre la Polizia Postale a sensibilizzare gli utenti offrendo alcune informazioni molto utili riguardo i tentativi di frode più frequenti. La truffa dello squillo è una tattica forse meno conosciuta degli altri raggiri online, ma spesso l’impiego da parte dei malfattori, che tramite le telefonate mirano a incuriosire gli utenti contattati per esortarli a richiamare, è ancora molto redditizia.
Richiamare i numeri sfruttati dai malfattori potrebbe costare caro. Infatti, come segnalato dalla Polizia Postale, in alcuni casi i cyber-criminali sono stati capaci di sottrarre anche 1,50 euro al secondo.
Nella maggior parte dei casi la truffa Wangiri si presenta tramite chiamate che arrivano dalla Tunisia e dall’Inghilterra, ma non solo. Diventa importante, quindi, prestare la massima attenzione alle chiamate dall’estero, come fondamentale è non richiamare i numeri sconosciuti e ignorare gli squilli ricevuti.
Spesso arrivano squilli con una certa insistenza proprio per suscitare curiosità e indurre la potenziale vittima a ricontattare il numero. Si raccomanda di procedere con molta cautela e si consiglia di bloccare, se non necessarie, le chiamate dall’estero così da ridurre i rischi.