multe

Come in molti ormai sapranno eludere le restrizioni imposte dal governo comporta multe molto salate. Il lockdown, iniziato lo scorso 8 marzo, ha avuto fin da subito due ferree prerogative; il modello di autocertificazione e multe per chi non rispetta i divieti.

Nei giorni scorsi abbiamo parlato delle singole voci che compongono il modello di autocertificazione, in questo articolo analizzeremo le “comprovate esigenze lavorative”, soprattutto in vista del prossimo 4 maggio e l’inizio della fase 2, momento cruciale in cui in molti riusciranno, magari proprio per lavoro. Partiamo immediatamente dal presupposto che sarà ancora necessario il modello di autocertificazione, almeno fino al 18 maggio.

Cosa si intende per comprovate esigenze lavorative

Diciamo subito che per comprovate esigenze lavorative si intendono anche tutte le azioni ad esso legate, come ad esempio la pausa pranzo. Infatti, chi gira e si muove per lavoro, ha la possibilità e il diritto alla pausa pranzo. In quel frangente si potrà tornare a casa per poi riuscire per tornare a lavoro, oppure pranzare dove si ritiene più opportuno, senza essere sottoposti a nessuna sanzione. Così come i tragitti casa lavoro e viceversa e le consegne agli altrui domicili. Inoltre, come spiega la circolare 6/2020 dei Consulenti del lavoro, non deve esserci per forza l’eccezionalità della prestazione lavorativa. Infatti, i lavori a cadenza fissa, sono assolutamente possibili e per di più non necessitano di un modulo di autocertificazione compilato ogni giorno, basterà inserire nel modulo il motivo dello spostamento e la sua quotidiana frequenza.

Le comprovate esigenze lavorative non devono necessariamente rivestire il carattere della eccezionalità, urgenza o indifferibilità, potendole intendere riferite, alla luce di quanto emerge dalla norma e dai primi chiarimenti di prassi, alle ordinarie esigenze richieste dalle modalità attraverso le quali si è tenuti a rendere la prestazione lavorativa”.

Il lavoratore sarà tenuto a compilare il modulo di autocertificazione del Ministero dell’Interno quindi. Con il modulo si dichiarerà, sotto la propria responsabilità civile e penale, il motivo dello spostamento in questione. Le Forze dell’ordine saranno tenute a verificare, con tutti i mezzi a loro disposizione, la veridicità di tale dichiarazione. Il controllo potrà essere effettuato immediatamente o in un secondo momento. La falsa testimonianza attestata nel modulo di autocertificazione(scaricabile qui)  comporterà due grandi rischi; la multa da 400 a 3000 euro per non aver rispettato la restrizione domiciliare e da 1 a 6 anni di reclusione per falsa attestazione.

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