La tecnologia come ben sappiamo è sempre in costante avanzamento, ogni sua branca infatti è sempre in dinamico miglioramento per poter offrire prodotti sempre più prestanti ed efficienti, questo discorso vale anche per gli smartphone e le reti.
Non a caso gli smartphone, che oramai ci permettono di gestire molti aspetti della nostra vita digitale, se non tutti, necessitano di una connessione a internet costante, la quale nelle mura di casa è garantita dal WiFi mentre all’esterno dalle reti dati conosciute anche come 2G, 3G, 4G e 5G.
Queste reti sfruttano delle onde elettromagnetiche a specifiche frequenze per permettere di trasmettere dei dati su una banda larga, con il 5G che rappresenta l’ultimo membro della famiglia prossimo all’introduzione.
A quanto pare però negli ultimi mesi questa nuova rete è caduta sotto i fuochi di un acceso dibattito, in cui viene messo al centro della questione il fattore sicurezza, dal momento che molti utenti temono per gli effetti negativi sulla salute legati alla presenza di onde elettromagnetiche ad alta frequenza, principio fisico su cui si fonda il 5G.
La verità e i rischi per la salute
La rete 5G nasce come una vera e propria evoluzione/rivoluzione della precedente rete 4G LTE, dal momento che garantisce una velocità teorica di 20Gbps in download e di 10Gbps in upload con una latenza di 1ms.
Per rendere ciò possibile esso si avvale di tre bande principali, quella a 700Mhz, quella a 3700Mhz e infine quella a 26Ghz (mmWave).
I timori della community sono legati proprio alla presenza di queste trasmissioni ad alta frequenza, che a detta di molti potrebbero con una lunga esposizione portare a danni cellulari e quindi all’insorgenza di patologie genetiche e tumori.
Queste paure sono però infondate, dal momento che non ci sono studi scientifici che dimostrano la pericolosità del 5G, poichè abbiamo si onde a più alta frequenza rispetto a quelle precedenti, ma comunque con un basso potere penetrante (non riescono a superare neanche lo strato cutaneo) e quindi con scarsa capacità di arrecare danno.
In più a rafforzare la teoria della non pericolosità del 5G abbiamo un dato importante, ovvero la banda a 700Mhz, la quale ha fatto da fondamenta per le trasmissioni televisive fino a a questo momento, senza provocare nessun danno alla salute degli utenti.
Ecco perchè dunque non c’è da allarmarsi riguardo l’introduzione del 5G, dal momento che non è presente tutt’ora uno studio che dimostri una possibile correlazione tra la rete e problemi per la salute, dati alla mano.