L’isolamento sociale sta mettendo a dura prova molti cittadini, i quali stremati non vedono l’ora che arrivi il quattro maggio. Una ipotetica fase due, infatti, avrà inizio con il primo lunedì di maggio, la quale si protrarrà per almeno due settimane nella speranza di poter essere poi superata; sebbene fin dal primo annuncio siano state diverse le lamentele in merito alle nuove e imminenti disposizioni (c’è chi l’ha definita persino una fase “uno e mezzo” piuttosto che due), dei cambiamenti interverranno nella vita dell’intera nazione, la quale potrà finalmente prendere un piccolo respiro di tregua.
Fase due: il 4 maggio si avvicina, i cambiamenti diventano imminenti
Come anticipato, una serie di piccoli cambiamenti intercorrerà nella vita di tutti i cittadini, i quali potranno tornare a godere di piccole azioni quotidiane. Diventerà possibile far visita ai propri congiunti (ossia i familiari più stretti in cui rientrano anche i partner stabili) anche se sarà obbligatorio dotarsi di mascherina e rimarrà proibita ogni forma di assembramento: con la fase due si potranno riallacciare i rapporti ma non completamente, infatti party e riunioni familiari non potranno essere effettuati.
Subiranno altresì uno sblocco i ristoranti: a partire dal quattro maggio diventerà possibile acquistare il cibo d’asporto (si potrà quindi andare di persona a prelevare le pietanze) al fine di consentire a quanti più ristoranti possibili di lavorare fino al giorno della loro effettiva riapertura, per ora prevista per il primo di giugno.
Riprenderanno le loro mansioni le imprese di costruzioni e di manifattura mentre sarà necessario attendere il 18 maggio per vedere i negozi di vendita al dettaglio operativi (a esclusione di quelli dedicati alla vendita neonatale, già operativi dal 14 aprile)
Obblighi dei cittadini nella fase due: le regole dovranno essere osservate
L’inizio della fase due rappresenterà una parvenza di ritorno alla normalità, ma in realtà saranno ancora molte le precauzioni che dovranno essere adottate, tra le quali l’uso obbligatorio di mezzi di protezione. Al fine di consentire all’intera nazione l’accesso a tali dispositivi, il Governo si è accollato la responsabilità di calmierare i prezzi di vendita delle mascherine: ogni esemplare avrà un costo di vendita pari a 0,50€.
Rimarranno proibiti gli spostamenti regione-regione salvo “comprovate esigenze” di lavoro o di salute mentre per quanto riguarderà gli spostamenti infraregionali, invece, l’obbligo dell’autocertificazione permarrà.
In conclusione, i parchi e le ville comunali riapriranno al pubblico purché le distanze di sicurezza verranno rispettate.