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Banche: arrivano le comunicazioni sulle sospensioni dei mutui, attenzione

Nuove email hanno fatto capolinea nelle caselle di migliaia di cittadini e tutte riguardanti un determinato oggetto: la sospensione dei mutui a causa dell’emergenza sanitaria. A quanto pare le maggiori e minori banche d’Italia avrebbero deciso di andare incontro ai loro clienti in un momento così difficile, peccato però che neanche loro ne siano a conoscenza! Una nuova serie di phishing, infatti, ha mandato in confusione molti cittadini che speranzosi nella notizia non si sono trattenuti nel cadere nella trappola: ancora una volta, infatti, la meschinità dei cybercriminali non ha conosciuto limiti.

Ufficialmente riconosciute come truffe, queste nuove email presentano degli elementi specifici che possono aiutare l’utente a identificarle: vediamo insieme quali.

Banche: ancora una volta celebri nomi sono stati presi di mira dagli attacchi phishing

Le email di phishing appaiono molto semplici da individuare: bisogna solo prendersi del tempo e analizzare le stesse invece che correre ad aprire il collegamento in esso contenuto.

Studiate per essere quanto meno più verosimili alle comunicazioni originali, spesso e volentieri le email di phishing presentano al loro interno dei piccoli refusi grammaticali: questo è già un primo segnale della loro non veridicità. Un elemento importante, poi, è giocato dall’indirizzo di posta elettronica dal quale viene inviata la email: andandolo a controllare, molte volte questo sarà totalmente distante da un contatto ufficiale delle banche, ma in caso di dubbio la soluzione è solo una: contattare la propria filiale per appurarne la veridicità.

In terza posizione, infine, vi è un elemento essenziale da controllare: l’oggetto della comunicazione; grazie a questo sarà possibile identificare un tentativo di phishing ancor prima di aprire il messaggio. Nel caso in cui l’oggetto abbia come tema il “blocco” di carte, conti, bonifici, accrediti la soluzione è solo una: bloccare il mittente ed eliminare il messaggio.

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Pubblicato da
Paola Carioti