Non movimentare i soldi depositati sui conti correnti per troppo tempo può mettere a rischio i propri risparmi. Può succedere che si decida di accantonare una somma destinata a “coprire” le spese improvvise oppure di ricevere una donazione di una certa entità. La cosa che viene spontanea fare è di immobilizzare questi soldi nei conti correnti utilizzandoli come fossero un deposito da mantenere integro negli anni futuri.
L’assenza di movimenti però può, nel lungo periodo, trasformare questi depositi in conti dormienti per i quali è prevista una legislazione particolare. Per quanto non esista alcun obbligo di movimentare i propri risparmi è necessario sapere a cosa si va incontro se “dimentichiamo” di verificarli. Per evitare infatti che si creino situazioni come i conti intestati a defunti mai più riscattati, la legge disciplina in maniera specifica i conti dormienti.
Cosa sono i conti dormienti e come vengono disciplinati?
Un conto corrente viene considerato dormiente se per anni è lasciato giacere senza alcuna movimentazione. L’assenza di accrediti o addebiti, di versamenti, bonifici o giroconti trasformano nel giro di qualche anno i depositi in conti dormienti. Sarebbe sufficiente un semplice estratto conto effettuato con scadenze periodiche per risvegliarlo da questa inattività. Affinché un conto corrente diventi dormiente dovrà avere due requisiti:
– non devono essere registrati movimenti per un minimo di 10 anni;
-il saldo deve superare i 100 euro di deposito.
Secondo la legge che regola i conti dormienti la banca dove sono depositati può estinguerli ed accantonare le somme contenute in un fondo apposito. Prima di questo passo è fatto obbligo all’istituto bancario di inviare al correntista una raccomandata a.r. in cui avvisarlo di quanto sta accadendo. In mancanza di risposta, la banca dovrà inviare anche una raccomandata di sollecito e in assenza di comunicazione può trasferire la somma depositata nel fondo di cui sopra. Qui, i soldi restano per altri 10 anni, periodo in cui il correntista può risvegliare il deposito con un’ operazione qualsiasi. Alla scadenza della decade e in mancanza di movimentazioni, la somma viene trasferita al Ministero dell’Economia e non sarà più possibile riaverla indietro.