Allo stato attuale si dibatte su emissioni, consumi e praticità di utilizzo dei mezzi di trasporto personali. Le auto Diesel si gestiscono in maniera più semplice. In fase di acquisto si nota la netta differenza di prezzo al concessionario. Il costo tra due vetture di pari livello vede una discrepanza che premia il gasolio. Stesso discorso si può fare per gli oneri di manutenzione. Le batterie, infatti, si esauriscono nel giro di 10 anni e richiedono periodici interventi di controllo straordinario.
Sul fronte rifornimento, inoltre, si fa contezza di tempi a volte biblici per completare una ricarica elettrica. Dai 45 minuti per una stazione di ricarica esterna a svariate ore e bollette salate se si ricarica in casa. La spesa si azzera soltanto nell’ipotesi di pannelli solari. In tutti gli altri casi servono tempo e soldi in più. Con il carburante fossile è questione di pochi minuti e siamo pronti a percorrere migliaia di chilometri con una autonomia nettamente superiore ad un pieno di elettroni.
Il punto più in vista resta comunque quello legato all’inquinamento. Molti hanno creduto che le auto elettriche fossero la soluzione ma i processi utilizzati per produrre batterie alterano il dato positivo premiando il Diesel. Sembra strano ma le prove sono arrivate dopo una analisi minuziosa del CES-IFO di Monaco di Baviera tra una Tesla ed una Mercedes.
Motori puliti e soluzioni alternative migliori saranno da ricercare nei motori H2 ad idrogeno descritti per sommi capi da Continental. In merito si è detto di una componente rispettosa dell’ambiente, con alta resa chilometrica per pieno di carburante e più pratica. Basteranno solo 5 minuti per fare il pieno e ripartire per un lungo viaggio di piacere o di lavoro. Serviranno anni prima di concretizzare il progetto. Entro il prossimo decennio saremo comunque partecipi di una vera rivoluzione.