In Francia, come in Italia e in altri paesi sparsi per il mondo, ci si sta preparando a passare alla seconda fare dell’emergenza Covid-19. Questa fase vuol dire un po’ meno restrizioni, una liberà che si spera che ci si possa permettere anche grazie all’ausilio della tecnologia. Se da noi abbiamo l’app Immuni, i nostri vicini hanno invece StopCovid. Proprio in merito a tale app però sono nate delle controversi con Apple.
La politica di Apple sui dati degli utenti ormai la si conosce. Basta guardare cosa succede sistematicamente negli USA quando la compagnia non permette alla polizia di accedere all’iPhone di noti criminali. In questo caso, il governo francese ha accusato il colosso statunitense di non aver supportato lo sviluppo della suddetta app.
Le parole del ministro della tecnologia francese: “Apple avrebbe potuto aiutarci a far funzionare l’applicazione ancora meglio su iPhone. Non hanno voluto farlo. Mi dispiace, dato che siamo in un periodo in cui tutti sono mobilitati per combattere l’epidemia, e dato che una grande azienda che sta facendo così bene economicamente non sta aiutando un governo in questa crisi.”
Il problema sta alla base della politica di Apple sull’uso del Bluetooth il quale non può essere usato dalle app che funzionano in backgroud, come StopCovid è stata pensata per lavorare. Il governo ha chiesto più volte al colosso di cambiare questo aspetto in virtù della salute degli utenti. Si sono rifiutati. Allo stato attuale delle cose non è chiaro come tale applicazione dovrebbe svolgere il proprio lavoro senza la necessaria autorizzazione.