Gli attacchi phishing da parte dei ladri del web continuano a colpire, ma questa volta hanno il nome delle banche italiane. Difatti molte di queste sono cadute nelle mani delle recenti truffe, le quali sono state utilizzate in favore degli istituti. Tutto questo causa delle conseguenze irreversibili nei confronti dei clienti, che si ritrovano privi di credito.
I malfattori, dopo un breve periodo di tregua, sono tornati con la stessa efficiente tecnica che trascina le vittime nella frode attraverso dei semplici messaggi. Essi non possiedono scrupoli, in quanto hanno atteso che si presentasse una situazione difficile (come la quarantena forzata per via del Covid-19) per attaccare. Inoltre si servono di nomi rinomati come quelli delle banche, per rendere il loro colpo maggiormente efficace.
La frode, agendo di nascosto e in religioso “silenzio”, ha la capacità di camuffarsi con disinvoltura. Ed è per questa ragione che gli istituti bancari hanno trovato una soluzione per smascherare i ladri del web prima che agiscano contro le vittime prescelte. Come procede? In poche parole, la banca ha attuato una politica di informazione verso tutti gli utenti. Essa opera inviando a tutti dei messaggi ufficiali che aiutano a capire come fare per distinguere una truffa. Quest’ultima solitamente coinvolge le prede tramite e-mail con brand dell’istituto bancario e molto spesso all’interno della cartella riservata ai messaggi della vostra banca.
Paolo Frizzi, attuale CEO di Libraesva, dichiara che in questo momento i malfattori non si fanno scrupoli. Essi infatti vanno a violare la sicurezza di tutti i database con dati sensibili.