Il parere di molti esperti concorda nel dire che con l’avvio alla Fase 2 i contagi potrebbero subìre un picco anche importante. Questo è ciò che con molta probabilità si potrebbe riscontrare dopo che dal 4 maggio il Governo ha stabilito un allentamento delle restrizioni. I contagi, drasticamente diminuiti grazie al lockdown, rischiano di ripartire proprio a causa di un ritorno ad uno stile di vita senz’altro più libero. Il ripopolamento dei luoghi di lavoro, l’apertura di numerose attività commerciali e l’aumento degli utenti del servizio di trasporto pubblico non sfavoriscono la ripresa dei contagi.
La situazione che può produrre la fine del lockdown è piena di insidie e gli esperti sostengono che sia scontato immaginare la ripresa di nuovi focolai epidemiologici. Solo un’opportuna regolazione delle restrizioni che consenta anche alle attività di riprendere con discrezione potrebbe mantenere basso il trend dei contagi. Di seguito riportiamo alcuni scenari tra quelli più papabili che alcuni esperti hanno disegnato nel post Fase 2.
Cosa succederà davvero ai contagi con l’avvio della Fase 2?
Tra le varie previsioni, molto interessanti sono gli scenari ipotizzati dall’Imperial College di Londra emersi da una ricerca pubblicata proprio il 4 maggio. Tre sono le ipotesi che l’Istituto ha immaginato: la prima si basa sulla possibilità che la mobilità resti quella del lockdown; la seconda che sia riportata al 20% di quella precedente all’emergenza; la terza che si arrivi fino al 40%. Da queste possibili situazioni i ricercatori hanno tratto due conclusioni rilevanti: la prima è che grazie alle misure di contenimento l’emergenza sanitaria è stata monitorata evitando oltre 300mila morti; la seconda è che un ammorbidimento delle politiche di distanziamento sociale causerebbe migliaia di decessi in pochi mesi.
Prendere alla lettera lo studio di questi ricercatori autorevoli, tuttavia non è completamente corretto. Quello, infatti, che gli studi scientifici non tengono in considerazione è l’aspetto sociale della questione legata ai contagi. Qualora ci fosse uno sforzo collettivo di rispettare alla lettera il distanziamento sociale, le variabili relative ai dati analizzati dalla scienza sarebbero tante ed inaspettate. Evitare gli assembramenti, utilizzare i dispositivi di sicurezza sanitari e impiegare sistemi di identificazione precoce del virus potrebbero evitare il peggio. Ma di ciò che sarà, teorie scientifiche a parte, ne verremmo a conoscenza con la fine della Fase 2 quando si potranno tirare le righe di come i contagi si saranno evoluti.