Attraverso un portavoce di Xiaomi, possiamo apprendere che Foxconn ha ripreso le attività nei propri stabilimenti. L’azienda infatti ha dovuto bloccare la produzione per prevenire l’espansione dell’epidemia causata dal Coronavirus. Le fabbriche asiatiche sono state chiuse con gravi ripercussioni sulle linee produttive e di conseguenza sul bilancio.
Tuttavia, il governo Indiano ha approvato il piano per la ripartenza di Foxconn. La conferma arriva da Muralikrishnan B, Chief Operating Officer di Xiaomi India. Le due aziende infatti sono partner e i lavori riprenderanno nello stabilimento di Andhra Pradesh. L’azienda di Taiwan infatti produce circa il 99% degli smartphone Xiaomi venduti nel Paese.
Durante il mese di maggio si tornerà gradualmente ad attivare tutti gli impianti e far tornare i dipendenti al lavoro
. La regolare capacità produttiva degli stabilimenti si raggiungerà entro giugno. Le prime fasi della ripresa produttiva saranno strettamente sorvegliate dai responsabili dell’azienda e del governo per certificare il rispetto delle linee guida sulla sicurezza.La decisione di riaprire le fabbriche va di pari passo con la scelta di Xiaomi di tornare a vendere i propri smartphone nel paese. Infatti, dopo aver bloccato le vendite, sia i canali online che offline sono stati ripristinati in seguito all’affievolirsi dell’epidemia. Ne consegue che la domanda è tornata a crescere principalmente nelle zone sicure.
Al momento non si hanno dettagli sulla riapertura delle altre fabbriche del gruppo. Anche altri produttori si affidano a Foxconn per la produzione dei propri smartphone e non vedono l’ora di tornare al lavoro. Tra questi, lo stabilimento più importante è quello di Chennai che si occupa della realizzazione degli iPhone XR.