Uno dei temi maggiormente centro di dibattito in questo ultimo periodo è senza ombra di dubbio il 5G, il nuovo standard di rete di quinta generazione infatti ha suscitato parecchi dissapori all’interno della community, fomentando una forte paura in merito alla sua sicurezza e ai rischi per la salute connessi ad una lunga esposizione.
La rete 5G corrisponde all’ultima evoluzione dello standard di connessione dati, essa sostituirà la rete 4G LTE come rete predefinita, garantendo non solo una evoluzione, bensì anche una rivoluzione in campo connettività.
A dettare questo passaggio epocale ci penserà una nuova architettura che, non solo consentirà una velocità decisamente maggiore, nell’ordine dei 20Gbps in download, ma anche una migliore gestione di un ampio numero di connessioni con una latenza di appena 1ms.
Queste prestazioni sono permesse grazie all’uso di onde elettromagnetiche ad altissima frequenza, ed è proprio questo lo snodo centrale del dibattito, infatti molti temono che una esposizione costante possa recare danni alla salute a livello cellulare, andando quindi a causare malattie del DNA e tumori.
Le paure della community, che hanno portato ad accesi dibattiti e addirittura alla distruzione di alcune antenne di rete, sono del tutto infondate, infatti al momento non esistono studi che dimostrino una possibile correlazione tra una lunga esposizione alle onde 5G e l’insorgenza di patologie.
A sottolineare tale evidenza ci pensano alcuni dati oggettivi, infatti il 5G per funzionare sfrutta onde in 3 bande principali, ovvero quella a 700Mhz, a 3700Mhz e a 26Ghz, che pur trattandosi di bande ad alta frequenza, hanno un basso potere penetrante, trovando nella cute un limite invalicabile.
Come se non bastasse, un altro dato in favore della non pericolosità del 5G, risiede nella banda a 700Mhz, la quale fino a questo momento ha fatto da colonna portante delle trasmissioni televisive del digitale terrestre, senza arrecare nessun danno alla salute.
Questi dati altro non fanno che avvalorare la non pericolosità del 5G, dal momento che non esiste tutt’ora nessuna tesi verificata che correli la rete a rischi concreti della salute.