“Vorrei una mascherina 1522” e si innesca un iter volto a salvare una donna in difficoltà. L’emergenza che stiamo vivendo ha costretto tra le mura domestiche milioni di persone. Tra queste bisogna annoverare le donne rimaste intrappolate nella propria casa con mariti violenti. Amnesty International Italia ha sottolineato come i casi di violenza domestica sono sensibilmente aumentati dall’inizio del lockdown, circa 1200 casi in più rispetto alla media. L’associazione fa inoltre notare che ogni donna, vittima di violenza, può segnalarla chiamando il numero verde 1522. Da qualche giorno è possibile, pronunciando la parola in codice “mascherina 1522“, chiedere aiuto anche ai farmacisti.
La lodevole iniziativa nasce dall’accordo tra i centri antiviolenza e la Federazione Farmacisti. Consentirà ad ogni donna di denunciare una violenza domestica in modo semplice e senza destare troppi sospetti nel marito. L’iniziativa è promossa anche dalla Presidenza del Consiglio e dal Dipartimento per le pari opportunità.
La situazione di molte donne non è affatto semplice e a volte è anche estremamente complicato solo immaginare alcune realtà. Potrebbe sembrare banale e riduttivo ma molte donne, vittime di violenza, non possono nemmeno telefonare liberamente per porre fine alla loro agonia. Bisogna considerare inoltre, che la media di efferati omicidi è tristemente in ascesa. Per questo chi si occupa di violenza sulle donne è costantemente alla ricerca di canali alternativi atti a semplificare l’eventuale denuncia.
Oltre al nuovo metodo della mascherina 1522, a disposizione delle donne vittime di violenza è stata istituita un’apposita chat, sempre promossa dal Dipartimento per le Pari Opportunità, scaricando l’app 1522 disponibile per IOS e Android. Fermo restando che restano sempre attivi i centri anti violenza della rete Di.Re e di Differenza Donna. Questo periodo di chiusura forzata per molte donne è estremamente difficile quindi. Basti pensare ai numeri di una ricerca effettuata dal sole 24 ore in cui si evince che l’85% dei femminicidi avviene in famiglia e, nel 30% dei casi, le donne uccise avevano già subito maltrattamenti noti a terze persone. Il trend in Italia è assolutamente pazzesco e da prendere seriamente in considerazione; infatti gli omicidi di vario genere calano drasticamente anno dopo anno mentre i femminicidi crescono. Sperando vivamente che le statistiche riabilitino il prima possibile il genere umano maschile, non possiamo non citare un’aforisma di Alda merini:
“Siamo state amate e odiate,
adorate e rinnegate,
baciate e uccise,
solo perché donne”.