C’era stato qualche focolaio di troppo negli scorsi mesi nel Nord Italia, ma ora siamo a livelli di allarme preoccupante: la cosiddetta Vespa velutina (o calabrone asiatico) sta marciando senza sosta nella conquista dei paesi europei e degli Stati Uniti. Parliamo di un insetto lungo fino a 3 centimetri che però può superare i 40 km/h in volo, e la sua fama di killer delle api nostrane si accompagna anche a numerosi attacchi all’uomo fatali.
Ma se accantoniamo per un attimo il numero di vittime umane, la preoccupazione maggiore degli esperti entomologi è che la Vespa velutina uccide senza sosta le nostre api da miele. Le nostre piccole amiche giocano un ruolo fondamentale nell’impollinazione dei fiori, e senza il loro contributo almeno 130 mila specie di piante sono a rischio estinzione. Ma il calabrone asiatico non risparmia nemmeno altri insetti impollinatori, e si sta prefigurando una catastrofe ecologica dalle conseguenze ancora imponderabili.
Originalmente arrivata in Francia, già nel 2004 i transalpini accusarono un -50% nella popolazione di api autoctone. Purtroppo fu l’ennesimo caso d’introduzione di specie esotiche in un ecosistema non pronto a tenerle sotto controllo. Volontarietà o no, negli anni il calabrone asiatico ha varcato i confini delle Alpi stabilendosi nel 2012
in tutto il Nord Italia, mentre anche il resto d’Europa ne è stato infestato.Anche gli Stati Uniti segnalano una forte presenza della Vespa Velutina nelle colture della costa Est, probabilmente giunta dall’Asia su qualche nave cargo. Prima dell’arrivo negli USA, il Giappone è stato vittima di questa infestazione che ha portato alla morte moltissimi esseri umani. Infatti la pericolosità del calabrone asiatico consiste in una potente neurotossina iniettata dal pungiglione, e il tasso di aggressività dell’insetto ha fatto il resto nei confronti di noi umani. Un attacco violento da 8-12 punture può richiedere un tempestivo ricovero in ospedale.
Purtroppo ama fare il nido in zone rurali neanche troppo lontane dalle città, e in primavera ha il suo ciclo vitale più alto con colonie che possono arrivare fino a 10 mila elementi. Il suo ciclo più vulnerabile è a inizio autunno o comunque prima della Primavera, quando le regine appena fecondate sono in letargo in attesa della bella stagione per ricreare un alveare. L’invasione può essere arginata solo in questo periodo dell’anno, e se non agiamo in fretta la Vespa Velutina può avere effetti devastanti sull’intera biodiversità del nostro paese.