Ciononostante è un fatto innegabile che chi propende all’uso di uno smartphone 5G lo fa anche al preciso scopo di ottenere un’accesso alla navigazione più rapido rispetto a quanto fatto in precedenza con il 4G LTE nelle sue varie forme. C’è da dire che in alcuni casi, al lordo della latenza massima risultata minore per la nuova rete, le performance rispetto ad un 4G ibrido si equivalgono pareggiando i conti nonostante costi più alti per le nuove tariffe. Ecco cosa bisogna considerare prima di cambiare offerta.
La velocità teorica del 5G non deve essere un metro di paragone inalienabile per l’utente. Come in occasione dell’attuale versione LTE, di fatto, esistono alcuni fattori di degradazione del segnale che discriminano i dati riportati su carta. La presenza di un modem inadeguato è il fattore chiave per la definizione della qualità della connessione Internet in termini di velocità di accesso.
Il paragrafo precedente fa riferimento al fatto che il picco massimo di velocità registrato per il 5G con frequenze a 700 MHz non di discosta da un 4.5 LTE
restando di fatto a quota 1 Gbps rispetto ai 2 Gbps auspicati.Considerando congestione di rete, vari ed eventuali problemi di copertura e limitazioni intrinseche e fisiche alle frequenze un team di esperti ha calcolato che la massima velocità teorizzabile per il 5G si stima attualmente attorno ai valori medi 100 Mbps in download e 50 Mbps in upload. Con una latenza media di 4ms (rispetto ai 10 ms reali di un 4G) il server garantirà celle da 20 Gbps (download) e 10 Gbps (upload in uscita).
I dati precedenti saranno potenziati in ottemperanza alle disposizioni che concederanno l’uso delle cosiddette onde millimetriche. Tali portanti viaggiano ad una frequenza di 26 GHz a garanzia di connessioni ultra veloci con portata limitata a poche decine di metri.
Al momento i moderni dispositivi, a meno di qualche eccezione, non sono in grado di sfruttare simili potenzialità tecniche. Come per le valutazioni fatte in merito alla scelta dei telefoni con modem 5G molti si riservano il diritto di demandare il cambio offerta ad un momento postumo, quando il mercato delle telecomunicazioni potrà ritenersi veramente maturo e concorrenziale al punto da concedere tariffe low-cost pronte ad aggredire il mercato con nuovi e più esilaranti servizi.