Son trascorsi oramai dei mesi dalla conclusione della lunga disputa che ha avuto come protagonisti TIM e le associazioni a tutela dei consumatori. Il motivo del contendere all’interno di questa battaglia, come risaputo, erano i cambiamenti contrattuali avvenuti nel triennio tra il 2016 ed il 2018.
Con le rimodulazioni degli scorsi anni, TIM aveva scelto di modificare la data scadenza per la fatturazione dei suoi piani telefonici: le bollette erano così passate da una emissione ogni 30 giorni ad una emissione ogni 28 giorni. Tutto ciò, al netto di prezzi invariati, ha portato ad un aumento dei costi per gli stessi utenti.
La battaglia sulle rimodulazioni si è giocata nelle aule di tribunale. Sul finire dello scorso anno, TAR e Consiglio di Stato hanno sentenziato a favore delle associazioni di categoria
ed hanno vincolato TIM ad effettuare rimborsi verso tutti gli abbonati colpiti dalle rimodulazioni.Quando siamo a maggio, finalmente i risarcimenti sono diventati realtà. Tutti gli utenti idonei possono effettuare richiesta di rimborso con una semplice chiamata al call center, al numero 187. Gli operatori del provider apriranno una pratica di risarcimento ed andranno a verificare in pochi giorni se il cliente che ha fatto richiesta è idoneo o meno alla ricezione del rimborso in bolletta.
E’ bene sottolineare che, almeno sino ad ora, le sentenze di TAR e del Consiglio di Stato sono relative solo agli abbonati di telefonia fissa. Per quanto concerne gli utenti con un piano di telefonia mobile, non ci sono ancora simili novità.