La Rice University ha recentemente progettato un dispositivo a basso costo con la peculiare capacità di scindere l’acqua in Ossigeno e Idrogeno gassosi sfruttando l’energia solare, una vera e propria foglia artificiale per così dire.
Questa piccola foglia artificiale ha la peculiarità di avere un basso costo e di essere autosufficiente, vediamo insieme i dettagli.
Il progetto e come funziona
Il dispositivo basa il proprio funzionamento su celle solari in perovskite ed elettrodi catalitici, quando le celle vengono colpite da luce solare generano energia elettrica che sotto forma di un flusso ionico si sposta tra gli elettrodi, anodo e catodo, scindendo l’acqua in Idrogeno e Ossigeno, una vera e propria elettrolisi portatile.
Il concetto di base quindi è visto e rivisto, i ricercatori però sono riusciti a integrare perovskite ed elettrodi in un uno modulo che una volta immerso in acqua ed esposto alla luce solare inizia il suo lavoro.
Il minerale usato dall’università, la perovskite, è caratterizzato da una struttura cristallina cubica le cui proprietà ben si adattano alle applicazioni fotovoltaiche, infatti le più recenti celle solari prodotte con questo materiale sono in grado di produrre un’efficienza maggiore del 25%, l’unico contro è una maggiore usura delle componenti.
I ricercatori hanno ovviato a questo problema grazie all’uso di un nuovo materiale polimerico che avvolge il minerale e lo protegge consentendogli di permanere sommerso in acqua anche per lunghi periodi, nome in codice del materiale: Surlyn.
Ora l’obbiettivo ultimo dei ricercatori è quello di aumentare l’efficienza del modulo ed aumentare quindi la resa.