Annunciato qualche mese fa, Elon Musk torna a parlare di Neuralink, ovvero l’impianto cerebrale che ci permetterà di stabilire un collegamento diretto tra il nostro cervello umano con l’Intelligenza artificiale. Musk ha anche commentato quali sono i passi che la sua compagnia Neuralink percorrerà nel prossimo futuro:”contiamo di realizzare questi dispositivi entro un anno. In pratica, si effettua un foro nel cranio, che lascia solo una piccola cicatrice, e si inserisce il dispositivo”.
Gli scienziati che lavorano al progetto Neuralink stanno cercando di realizzare una nano tecnologia che possa penetrare il cervello allo scopo di curare lesioni e traumi. Così facendo si potrebbe tracciare i percorsi neurali nella nostra testa direttamente su uno schermo tramite la gestione di una AI. In merito Musk commenta:“questa tecnologia potrebbe evolversi in una sorta di interfaccia cerebrale completa, che consentirebbe la simbiosi tra uomo e AI. Non abbiamo ancora iniziato ad effettuare i test sugli umani, ma non credo che aspetteremo molto. Potremmo essere in grado di impiantare un collegamento neurale in una persona in meno di un anno”
Neuralink: entro un anno si avrà l’interconnessione tra uomo e macchina
A livello pratico gli apparecchi per l’interconnessione non saranno più grandi di una penna flash USB, poiché “il diametro di questi apparecchi non supererà i due centimetri e mezzo circa. Esiste ovviamente il rischio di rigetto, ma è un pericolo a cui si espongono moltissimi pazienti durante una serie di interventi salvavita, e questo impianto potrebbe davvero aiutare le persone ad essere molto di più. Riparare lesioni cerebrali potrebbe consentire ad esempio ai paraplegici di camminare di nuovo.”
Ma Elon Musk guarda oltre il solo campo medico, e pensa che Neuralink potrebbe modificare moltissimi aspetti del nostro quotidiano:”il chip potrebbe modificare anche il modo in cui avvengono le relazioni tra esseri umani. Una simbiosi con l’AI è auspicabile, dato che dobbiamo imparare a stare al passo con la tecnologia. Siamo già un po’ cyborg in fondo, quando perdiamo il telefono ci sentiamo come se avessimo perso un arto“.
Parole sagaci che fotografano alla perfezione lo stato del nostro essere tecnologico nel quotidiano in cui siamo immersi. Tuttavia laddove Musk vede degli enormi vantaggi, io ci vedo qualche piccola paura di perdere il nostro essere squisitamente umani quando il magnate dichiara:“in poco più di 25 anni potremmo riuscire a creare un’intera interfaccia cerebrale, in modo che tutti i neuroni di una persona siano collegati a un’estensione. E’ un po’ come quando lasciamo tracce di noi stessi nei nostri computer e nei nostri smartphone, solo che in questo caso sarebbe una porzione più abbondante delle nostre identità ad essere nel cloud“.