Lo scarto prodotto dai motori Diesel è il principale imputato nel processo di inquinamento all’ambiente. Molti credono che un’auto a batteria sia più pulita di una controparte a gasolio. In parte è vero ma se si considera l’intero ciclo di vita delle batterie ed il fatto che le industrie usano ancora il carbonfossile in fase di produzione il dato si rimodula negativamente. Lo prova uno studio del CES IFO di Monaco di Baviera che ha messo a confronto una Tesla Model 3 con una Mercedes parimenti performante. Ebbene l’auto elettrica ha inquinato di più.
In secondo luogo si considerano i costi
in relazione ai prezzi di acquisto e mantenimento. Manutenzione e listino fanno desistere molti dal passare all’elettrico nonostante gli incentivi. Il dato di fatto è che a parità di prestazioni ed optional le “auto a corrente” costano di più.E come non considerare poi la mancanza di punti di ricarica. In Italia sono al momento necessari 18 permessi prima di installare una colonnina. La burocrazia rallenta i processi e costringe molti ad una ricarica in casa che appiana i costi di un rifornimento Diesel oggi in picchiata negativa causa Coronavirus. Oltretutto si mettono in conto i tempi di ricarica con i 5 minuti per un pieno di gasolio contro le oltre 4 ore di una ricarica con presa domestica per alcuni modelli sprovvisti di caricatore rapido.
Insomma il futuro sembra possa essere rappresentato dal motore ad idrogeno descritto per sommi capi da Continental come la rivoluzione delle auto. Si tratta di un nuovo segmento di mercato in cui la ricarica si completa in 5 minuti offrendo migliaia di chilometri fatti nel totale rispetto dell’ambiente che ci circonda. Diventerà effettivo entro il 2030.