Con grande sorpresa emerge il mezzo di trasporto più incline all’inquinamento. Molti pensano si possa trattare delle automobili munite di arcaici motori alimentati a combustibile ma la parte in causa è un’altra. Scopriamo insieme i nuovi dati diffusi per mezzo di un rapporto ACI.
Ecco il mezzo maggiormente responsabile dell’inquinamento
Secondo il primo rapporto mondiale sul traffico aereo di Airports Council International (ACI) – l’associazione commerciale degli aeroporti del mondo – il 2018 ha visto un preponderante incremento del traffico passeggeri. Stiamo parlando degli aerei per i quali si prevede un aumento del 30% tra il 2018 ed il 2023.
Ad attirare l’attenzione sono i grandi poli inclusi nella top ten degli aeroporti più trafficati al mondo. A livello globale si parla di 1,5 miliardi di persone e rappresentano il 17% di tutto il traffico aereo. Gli autori sono entusiasti di tale crescita ma le aziende saranno chiamate a ridurre le emissioni dopo l’emergere degli ultimi dati.
Le novità, in particolare, non sono buone e vedono una partecipazione al 2% per il livello globale di emissioni. Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, nel 2016 il 13% delle emissioni di CO2 sono state dovute al settore dei trasporti. Gli aerei restano in assoluto il mezzo più inquinante. Si parla di ben 285 grammi di biossido di carbonio per chilometro contro una media di 42 grammi per un’automobile. In numeri si tratta di circa 8 tonnellate di materiale di scarto inquinante per tratte oltre i 1500 chilometri.
Risulta un fatto che non tutte le compagnie inquinino allo stesso modo. Lo si può evincere dai dati registrati alla Fonte. Si punta al modello della compensazione che prevede prezzi più alti per i biglietti proprio per finanziare progetti ambientali. Secondo le stime per ottenere un ritorno accettabile basterebbero aumenti di circa 4 sterline per un volo da Londra a Malaga. Prezzo che arriverebbe però a ben 20 sterline in più per tratte commerciali più lunghe.