Ultimamente i timori di pochi manifestanti hanno insinuato parecchi dubbi a livello planetario circa il pericolo 5G. Rimostranze e tumulti sono sfociati in Gran Bretagna dove diverse antenne sono state addirittura incendiate. In merito al caso si è aperto un fascicolo nonché una appropriata discussione chiarificatrice che spiega come non vi sia alcuna logica correlazione tra il rischio Coronavirus e tumori e l’uso del nuovo network.
Sull’argomento è spiccato il parare del Department for Digital, Culture, Media and Sport di Londra che in un suo intervento ha così definito i fatti:
“Siamo a conoscenza di informazioni inesatte condivise online sul 5G. Non c’è assolutamente nessuna prova credibile di un collegamento tra il 5G e il Coronavirus”.
Pensate veramente che anni di radiazioni a 700 MHz non potrebbero bastare ad alimentare l’insorgere di gravi patologie degenerative dovute all’eccesso di onde elettromagnetiche? La TV Digitale è in attivo da anni e non vi sono mai stati problemi. Perché dovrebbe essere il 5G la causa di tutti i mali? Domande su cui si sono interrogati parecchi esperti, giunti alla conclusione che il 5G non è pericoloso.
Non lo è per il semplice fatto che i sistemi in uso sono semplicemente in prestito dal Digitale Terrestre che usiamo ormai da decenni. Non c’è alcun fondamento per ritenere poco salutare tale tecnologia. Si tratta di una importante evoluzione tecnica della rete che non può fare altro che apportare un beneficio in termini di velocità e servizi online.
Dovremmo più che altro interrogarci sul fattore inquinamento ambientale identificato dagli esperti come causa prima della proliferazione e della tenuta aleatoria del virus. Meglio informarsi bene prima di screditare il 5G sulla base di presupposti infondati. Non credete?