Di recente Huawei ha presentato la nuova serie P40. Considerato i trascorsi dell’anno scorso ci si aspettava che questi dispositivi fossero completamente assemblati con prodotti non statunitensi. In realtà non è così, ci sono molte parti che sono riusciti a superare il blocco imposto dal governo. Allo stato attuale delle cose quindi, è il Mate 30 5G il dispositivo con meno pezzi importati da fuori dal continente asiatico.
Ci ha pensato Fomalhaut Techno Solutions a smontare il tutto e a fare una lista della provenienza dei singoli pezzi. La maggior parte arriva dal Giappone, il resto dalla Cina e infine la Corea del Sud. Solo un pezzo arriva dagli Stati Uniti, un pezzo non di vitale importanza, ma che fa comunque comodo.
Huawei Mate 30 5G: da dove arrivano i pezzi
Dal Giappone arriva le fotocamere frontali e posteriore, entrambe marchiate Sony, un modulo arriva da Murata, le memorie flash NAND da Kioxia e il Duplexer da Taiyo Yuden. Dalla Cina invece il processore, il motore principale del dispositivo di HiSilicon cosi come il modem per la connessione e l’antenna switch, la batteria da Huizhou Desay Battery e infine il sensore per le impronte digitali da Goodix.
Samsung, per la Corea del Sud, ha fornito il display OLED e SK Hynix le DRAM. Ultimo pezzo rimasto fuori dalla lista è il vetro protettivo che è di Cornig la quale ha sede negli Stati Uniti; in realtà rimane fuori anche un altro pezzo, il pannello touch, che l’origine non è stata identificata per qualche strano motivo.