Nel corso del 2019 è andata in scena una lunga battaglia che ha visto contrapposti TIM ed i suoi utenti, rappresentati dalle associazioni a difesa dei consumatori. Le motiviazioni di uno scontro, che ha avuto anche sue fasi molto accesso, si ricollegano al periodo tra 2016 e 2018.
Nel corso di questo triennio, infatti, il provider di telefonia italiano ha modificato in maniera unilaterale il periodo di scadenza per le sue promozioni. Al posto di pagamenti previsti su cadenza di 30 giorni, erano stati applicati pagamenti con scadenza 28 giorni. Al netto di costi invariati per le varie fatture, queste rimozioni hanno significato un incremento sulla spesa annua per gli abbonati.
La battaglia tra TIM e le associazioni è stata parte anche di alcune contese giuridiche. Il TAR ed il Consiglio di Stato hanno espresso l’ultima parola a riguardo costringendo TIM ad elargire rimborsi
a tutti quegli abbonati che hanno subito tale cambiamento unilaterale.In questa primavera, dopo alcuni mesi di attesa, finalmente i risarcimenti diventano operativi. Tutti gli utenti idonei possono far richiesta al gestore attraverso l’apposito call center, al numero 187. Prima di elargire il rimborso sotto forma di credito a scalare in bolletta, gli operatori di TIM dovranno verificare la posizione di ogni singolo abbonato.
In base alle decisioni prese dal TAR e dal Consiglio di Stato, allo stato attuale i rimborsi sono prerogativa di tutti gli abbonati di telefonia fissa. Per i clienti di telefonia mobile non sono ancora previsti simili provvedimenti.