Le banche hanno piena facoltà di decidere di interrompere il rapporto commerciale con un cliente unilateralmente, a patto però che si realizzino determinate condizioni, questo è quanto emerge da una recente legge stipulata dal Governo Italiano e pensata per snellire un iter burocratico altrimenti davvero molto complesso.
Inizialmente la procedura prevedeva, all’atto della verifica d’irregolarità da parte del cliente, la richiesta di intervento da parte di un giudice. La banca provvedeva ad inoltrare tutti i documenti, attendendo il tempo necessario per la valutazione ed il verdetto dello stesso; completato il tutto, invia la notifica al consumatore offrendogli un intervallo temporale per presentare ricorso o contestare la decisione, per poi attuare la chiusura del conto corrente.
Consapevole di scontrarsi con un meccanismo davvero troppo complesso, lo Stato ha giustamente pensato di snellire il tutto e di facilitare la procedura. Dal 2020, infatti, la banca non dovrà più presentare la richiesta al giudice, ma dovrà semplicemente inviare la notifica al cliente, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, almeno 30 giorni prima l’attuazione del provvedimento.
Banche chiudono i conti correnti agli inadempienti
Non temete però, è praticamente impossibile ritrovarsi da un giorno con l’altro con il conto corrente chiuso, a meno che il vostro caso non rientri in una delle seguenti situazioni: inadempienze economiche o reati finanziari.
Se il saldo è sempre negativo, e alle banche continuano a giungere richieste di pagamento, possono decidere di continuare a prestare denaro al cliente (applicando poi gli interessi), oppure di interrompere istantaneamente il rapporto. L’altro caso è sicuramente più raro, nell’eventualità in cui il consumatore fosse sotto indagine per reati finanziari, allora gli istituti hanno pieno diritto di congelare i conti correnti, nell’attesa dei nuovi sviluppi.