Nonostante la fase due dell’emergenza Coronavirus comporti un allentamento del lockdown, nel corso delle prossime settimane gli italiani sono sempre chiamati a comportamenti responsabili ed a diminuire allo stesso necessario le uscite. La tv continuerà ad essere determinate, quindi, tra i contenuti di Sky, Netflix o Amazon Prime Video ed il ritorno di fiamma della tecnologia IPTV illegale.
Nonostante proprio questo lockdown abbia favorito una ripresa di popolarità per lo streaming illegale, da tempo tante persone si sono distanziate dall’IPTV. Rispetto allo scorso anno, infatti, sono cambiate molte cose.
In primis, grazie all’intervento provvidenziale delle Forze dell’Ordine, molti dei canali che garantivano l’accesso ai famosi pezzotti non sono più disponibili. In rete, inoltre, non sono più presenti quei siti che offrivano visione gratuita dei contenuti di Sky
senza abbonamento.Anche la promessa del risparmio mensile non è più così efficace come lo era qualche mese fa. Tutti quelli che decidono di affidarsi all’IPTV devono fare i conti anche con i numerosi pericoli.
E’ cosa certa oramai che il pezzotto espone tutti gli utenti ad una sanzione amministrativa con un valore massimo che può arrivare a toccare la quota di 30mila euro. Non è questo però l’unico rischio. Tante persone hanno scoperto sulla loro pelle che lo streaming illegale rappresenta nel codice giuridico italiano un vero e proprio reato penale. Per i trasgressori è quindi prevista anche la reclusione in carcere da sei mesi ad un massimo di tre anni.